Qui Nuova York, vi parla Davide Ippolito, nato a Napoli, quindi consapevole di cosa voglia dire essere vittima di stereotipi all’interno del proprio paese. Quando sono stato chiamato da Umberto Mucci e We The Italians per contribuire al dibattito finalmente aperto dalle istituzioni sulla Diaspora Italiana è stata per me finalmente l’occasione di preparare un report che parlasse di immigrazione, che parlasse di duro lavoro, che parlasse di risultati e che parlasse un po’ anche di questione meridionale. Perché non si può parlare di Diaspora senza parlare di Questione meridionale.
E in questa battaglia, guardo agli italoamericani come a una comunità che ha dovuto dimostrare continuamente il proprio valore, resistendo a discriminazioni e pregiudizi, ma anche portando un’enorme ricchezza culturale e sociale al tessuto degli Stati Uniti.
Al recente gala della NIAF (National Italian American Foundation), la First Lady Jill Biden, italoamericana, ha pronunciato parole toccanti riguardo l’esperienza e l’eredità degli italoamericani. “Ho portato con me tutti i valori del paese d’origine dei miei nonni alla Casa Bianca” ha detto. Un riconoscimento che va oltre la semplice celebrazione di un’identità culturale; è il riconoscimento di una lotta, di resistenza, di integrazione e di successo. Le storie delle famiglie italoamericane, come quella di Jill, sono storie di sfide superate, di comunità che si sono affermate malgrado le avversità.
Le parole della First Lady ci ricordano gli ostacoli storici affrontati dalla comunità: i siciliani uccisi a New Orleans, la discriminazione affrontata dai primi immigrati, gli annunci che escludevano gli italiani. Eppure, gli italoamericani sono andati avanti, perseverando, costruendo famiglie e comunità, e diventando una parte inestimabile della società americana portando anche la prima rappresentante nella storia della comunità alla Casa Bianca.
E sorprendentemente, in quella sala piena di figure di spicco, il presidente Joe Biden è apparso, consolidando l’importanza dell’evento e sottolineando il valore e il contributo degli italoamericani. Con la sua tipica verve, ha scherzato sull’importanza della comunità italiana nel luogo in cui è cresciuto e ha espresso la sua ammirazione per le conquiste e i contributi degli italoamericani.
Queste parole e riconoscimenti sono particolarmente significativi in un momento in cui l’Italia brilla a livello globale in settori come l’aerospazio e l’innovazione. Non dimentichiamoci che il 40% della componentistica della Stazione Spaziale Internazionale è “Made in Italy”. Questo, insieme al richiamo delle parole dei Biden, sottolinea che il passato, il presente e il futuro degli italoamericani sono ricchi di potenziale e successi.
Mentre rifletto sulla mia presentazione all’evento NIAF e sul legame tra la diaspora italiana e la questione meridionale, mi rendo conto che il cammino verso la riconciliazione, l’accettazione e l’apprezzamento è ancora in corso. Ma con il riconoscimento e il supporto delle più alte cariche del Paese, siamo sulla strada giusta. E non vedo l’ora di vedere cosa ci riserva il futuro.