L’espansione dell’intelligenza artificiale ha sollevato preoccupazioni a livello mondiale, portando le Nazioni Unite a istituire una Commissione speciale di esperti per esaminare soluzioni atte a mitigare gli eventuali impatti negativi dell’IA. Mentre le istituzioni internazionali si dedicano a definire regolamentazioni per l’IA, l’industria della difesa globale sta avanzando con piani per sfruttare le applicazioni più avanzate di questa tecnologia.
L’automazione artificiale, evidente nell’impiego di droni da parte del Pentagono in varie zone di conflitto, sta raggiungendo livelli di sofisticazione che sollevano preoccupazioni sulla possibilità che queste armi dotate di intelligenza artificiale possano sfuggire al controllo governativo e cadere nelle mani di gruppi terroristici. Alcuni esperti ritengono addirittura che tali armi possano ribellarsi al controllo umano, richiamando analogie con scenari visti nel film “2001: Odissea nello Spazio”.
La campagna “Stop Killer Robots” ha sollecitato le Nazioni Unite a vietare l’uso di robot assassini, equiparando la situazione al divieto vigente per le armi chimiche. Paesi come USA, Israele, Russia, Regno Unito, Cina e Corea del Sud sono accusati di sviluppare armi con “maggiore autonomia di combattimento”. Questa corsa agli armamenti ha spinto numerosi esperti, tra cui manager di aziende di robotica e intelligenza artificiale, a chiedere restrizioni.
Il dibattito al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite procede su nodi procedurali, con poche prospettive di un mandato giuridicamente vincolante nel breve termine. Mentre alcuni Paesi sostengono la necessità di nuove leggi internazionali, altri, tra cui gli Stati Uniti e la Russia, ritengono che la legislazione esistente sia sufficiente.
L’instabilità nel settore dell’intelligenza artificiale è evidenziata dalle tensioni tra le aziende leader, come OpenAI, e le divisioni interne riguardo a come gestire i pericoli della tecnologia. Inoltre, durante il recente summit tra Joe Biden e Xi Jinping, funzionari cinesi e statunitensi hanno discusso dei potenziali limiti all’uso dell’IA nelle armi nucleari.
La domanda cruciale rimane se le Nazioni Unite dovrebbero adottare linee guida non vincolanti o cercare un nuovo standard giuridicamente vincolante. Mentre alcuni dubitano dell’efficacia delle linee guida non vincolanti, altri sottolineano l’urgente necessità di un quadro normativo internazionale per affrontare la crescente minaccia delle armi autonome.
In attesa di decisioni concrete, gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e altri paesi si stanno preparando a implementare armi autonome su vasta scala. La corsa contro il tempo alle Nazioni Unite evidenzia la necessità di trovare soluzioni preventive prima che scenari da film di fantascienza diventino una triste realtà.