La rapper BigMama ha portato la sua voce e il suo messaggio di amore universale e uguaglianza direttamente al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dalla prestigiosa piattaforma del Global Citizens Model United Nations, organizzato da United Network, un’associazione affiliata al Dipartimento di Comunicazioni Globali dell’ONU.
Di fronte a una platea diversificata composta da duemila liceali provenienti da ogni angolo del mondo, Marianna Mammone ha condiviso un discorso potente e toccante incentrato sull’accettazione di sé e la condanna del body shaming.
BigMama ha aperto il suo cuore raccontando la sua personale battaglia contro il bullismo, sia verbale che fisico, che ha segnato profondamente gli anni formativi della sua vita. Ha riflettuto sul peso dei giudizi negativi legati alla sua fisicità, descrivendo la dolorosa esperienza di sentirsi “non abbastanza” e di essere oggetto di discriminazione.
Attraverso la sua musica e la sua arte, l’artista ha trovato una via per esprimere le sue emozioni più profonde e superare le tenebre dell’oscurità. Ha condiviso il suo percorso di rinascita, culminato nell’identità di BigMama e nell’atteso lancio del suo primo album “Sangue”, un lavoro che si propone di riflettere ogni sfumatura della sua complessa vita e della sua identità artistica. La sua testimonianza ha toccato anche i giorni più bui della sua battaglia contro il linfoma di Hodgkin, una malattia che ha affrontato con coraggio e determinazione.
Attraverso le sue parole cariche di sincerità e forza, la cantante ha trasmesso un messaggio di speranza e resilienza, incoraggiando tutti coloro che l’hanno ascoltata a credere nei propri sogni e a lottare per l’accettazione di sé stessi, indipendentemente dalle avversità incontrate lungo il cammino.