La 69ª edizione degli Academy Awards ha assistito a un trionfo senza precedenti: Oppenheimer, diretto da Christopher Nolan, ha conquistato sette premi su tredici nomination, una vittoria che ha confermato le aspettative e consacrato il film come uno dei grandi successi dell’anno.
Tra i premi più ambiti, spicca quello per la migliore regia, meritatamente assegnato a Nolan, il cui talento visionario e la maestria tecnica hanno ottenuto il plauso unanime della critica e del pubblico. Questo è stato il primo Oscar per il regista, che ha finalmente ottenuto il riconoscimento come uno dei grandi protagonisti della sua generazione. Ma le lodi non si sono fermate qui: Oppenheimer ha conquistato anche il premio per il miglior film, un riconoscimento che sottolinea la sua eccellenza artistica e narrativa.
Nel corso della serata, il cast è stato celebrato con merito: Cillian Murphy ha ricevuto il premio per il miglior attore, mentre Robert Downey Jr. è stato premiato come miglior attore non protagonista, confermando il loro talento e la loro versatilità sul grande schermo. Inoltre, il film è stato premiato per il miglior montaggio, la migliore fotografia e la migliore colonna sonora originale, confermando l’eccezionale lavoro svolto dal team di produzione.
Per Murphy, questo è stato un momento particolarmente significativo, poiché ha segnato il suo primo Oscar dopo una lunga e acclamata carriera. Dopo aver conquistato i Bafta e i Golden Globe, l’attore irlandese è stato finalmente riconosciuto come una delle grandi star internazionali del cinema.
Al secondo posto per numero di premi ricevuti si colloca Poor Things, un film che ha catturato l’attenzione del pubblico e della critica grazie alla straordinaria interpretazione di Emma Stone, che ha meritatamente vinto il premio come miglior attrice. La sua performance impeccabile e la sua presenza magnetica sullo schermo hanno fatto di lei una delle attrici più ammirate della sua generazione.
Il film fantascientifico del regista Yorgos Lanthimos ha ricevuto anche diversi premi, tra cui quello per la migliore scenografia, i migliori make-up e hairstyling e i migliori costumi, mettendo in risalto l’attenzione per i dettagli e la creatività del team di produzione.
Da’vine Joy Randolph ha emozionato il pubblico con la sua interpretazione in The Holdovers – Lezioni di vita, meritando il premio come miglior attrice non protagonista e lasciando una profonda impressione con il suo discorso toccante e sincero sul palco.
Il documentario 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, videoreporter di Associated Press, ha fatto la storia vincendo il premio come miglior documentario, segnando un momento significativo per l’Ucraina e per il giornalismo di guerra.
Anatomia di una caduta, vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2023, è stato celebrato con diverse nomination e ha ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura originale, confermando il suo status di capolavoro cinematografico.
La Miglior sceneggiatura non originale è stata assegnata a Cord Jefferson per American Fiction, dimostrando la forza e la profondità delle storie adattate dalla letteratura al grande schermo.
La canzone What Was I Made For? di Billie Eilish, tratta da Barbie, ha incantato il pubblico e ha fatto di lei la persona più giovane ad aver vinto due Oscar, confermando il suo talento eccezionale nel campo della musica.
Infine, Barbie ha portato una ventata di freschezza e originalità sulla scena con la sua performance musicale, dimostrando che il cinema può ancora sorprendere e intrattenere con la sua creatività e il suo spirito innovativo.
Nonostante le aspettative, il film italiano Io Capitano di Matteo Garrone non è riuscito a ottenere alcun premio, mentre il premio per il miglior film internazionale è andato a La zona d’interesse di Jonathan Glazer, una scelta che ha suscitato dibattiti e discussioni tra gli esperti di cinema.