Quest’anno celebrano l’edizione numero 69: i David di Donatello stanno al cinema italiano come gli Oscar a quello americano, e la cerimonia di premiazione sarà trasmessa venerdì 3 maggio in diretta Raiuno dallo Studio 5 di Cinecittà a Roma (alle 9 pm circa ora locale, le 3 pm a New York). Conduce Carlo Conti affiancato da Alessia Marcuzzi e molti ospiti, tra cui i registi premio Oscar Justine Triet e Paolo Sorrentino, le attrici Claudia Gerini, Eleonora Giorgi, Elena Sofia Ricci e Isabella Rossellini, gli attori Federico Ielapi, Nicolas Maupas e Josh O’Connor, le cantanti Malika Ayane e Giorgia e i cantanti Irama e Mahmood, mentre sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.
In gara ci sono i film italiani, i documentari e i film internazionali usciti al cinema dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023; la Giuria presieduta dalla giornalista Piera Detassis assegna i 25 David dopo aver visonato 170 lungometraggi italiani, 26 dei quali diretti da registe donne e 61 opere prime, 138 documentari e 495 cortometraggi.
In testa alle nomination con 19 candidature troviamo C’è ancora domani, il film diretto e interpretato da Paola Cortellesi, al suo debutto alla regia, che ha sbancato i botteghini con un incasso che sfiora i 45 milioni di euro. Segue con 15 nomination Io Capitano di Matteo Garrone, che ha appena concorso agli Oscar come Miglior film internazionale, tallonato da La Chimera di Alice Rohrwacher, con protagonista Josh O’Connor (13 nomination), Rapito di Marco Bellocchio (11) e Comandante di Edoardo De Angelis (10), che ha aperto la scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia dopo il ritiro di Challengers di Luca Guadagnino.
Tra i candidati alla Miglior regia c’è anche Nanni Moretti per Il sol dell’avvenire, insieme agli esordienti Michele Riondino (Palazzina Laf), Micaela Ramazzotti (Felicità) e Giuseppe Fiorello (Stranizza d’amuri).
Le favorite per Miglior attrice sono ancora Cortellesi insieme a Barbara Ronchi per Rapito (già premiata lo scorso anno) mentre il David al Miglior cortometraggio va a The Meatseller di Margherita Giusti. Difficile la scelta, tra i documentari in lizza, tutti bellissimi: Enzo Jannacci Vengo anch’io di Giorgio Verdelli, Io Noi e Gaber di Riccardo Milani, Laggiù qualcuno mi ama, dedicato a Massimo Troisi da Mario Martone, Mur di Kasia Smutniak e Roma, santa e dannata di Daniele Ciprì.
Il David per il Miglior film internazionale è assegnato a Anatomia di una caduta di Justine Triet, l’attrice Milena Vukotic e il compositore Giorgio Moroder ricevono quello alla carriera, mentre il David Speciale va al giornalista Vincenzo Mollica.