L’impatto dell’IA sul clima ed il boom azionistico delle aziende energetiche

L’ascesa vertiginosa dell’intelligenza artificiale ha generato enormi ricchezze per colossi tecnologici come Microsoft e Amazon. Ma non sono gli unici a beneficiarne: le realtà che stanno emergendo come le vere vincitrici di questa corsa tecnologica sono le aziende operanti nei settori dei servizi pubblici e dell’energia.

I colossali data center che sostengono la rivoluzione dell’IA consumano infatti enormi quantità di energia. Tuttavia, l’impatto di questa crescente domanda sul clima è finora rimasto fuori dalle pagine di cronaca. Ma a Wall Street hanno iniziato ad accorgersene. Un chiaro segnale dell’attenzione degli investitori in tal senso è il notevole aumento dell’8% nel settore delle utilities dell’S&P 500, il più noto indice azionario statunitense, superando l’indice di riferimento generale.

Le esigenze energetiche della tecnologia diventano sempre più evidenti, portando gli investitori a confrontarsi con il crescente fabbisogno energetico dell’IA generativa. Gli analisti di Wells Fargo prevedono che entro il 2030 la richiesta di elettricità negli Stati Uniti potrebbe aumentare fino al 20% proprio a causa delle infrastrutture che servono l’IA.

Recentemente, le azioni di Dominion Energy sono salite dopo l’annuncio di fornire energia a 15 nuovi data center quest’anno, alcuni dei quali richiedono un gigawatt o più di elettricità. Solo per dare un’idea, un gigawatt alimenta circa 750.000 abitazioni. Anche Microsoft ha dato il suo contributo, siglando un accordo da 10 miliardi di dollari con Brookfield Asset Management per l’approvvigionamento di energie rinnovabili destinato ad alimentare alcuni dei suoi data center. Martedì sarà invece la volta di Duke Energy, un’altra utility con un ampio business di data center, per presentare i suoi risultati finanziari.

Nonostante gli sforzi per soddisfare questa crescente domanda con fonti a basso impatto ambientale, come l’iniziativa di Microsoft o l’acquisizione di un centro in Pennsylvania da parte di Amazon, situato accanto a una delle più grandi centrali nucleari degli Stati Uniti, l’IA si affida principalmente ai combustibili fossili.

Secondo gli analisti di Wells Fargo, le esigenze energetiche dell’IA sono e saranno probabilmente soddisfatte principalmente dal gas naturale per i prossimi dieci anni. Un’analista di Rystad Energy, ha recentemente evidenziato che l’aumento della domanda energetica dei data center è una sfida per le aziende e la politica, in un momento nel quale si cercava una transizione all’energia pulita.

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