Infermiera del NYU Langone Health licenziata: aveva tenuto un discorso sulla Palestina durante una premiazione

Questo mese, il NYU Langone Health, un centro medico accademico facente parte dellla New York University e comprendente oltre 300 strutture tra gli Stati di New York e Florida, ha celebrato e premiato Hesen Jabr, un’infermiera del reparto di ostetricia e ginecologia che si prende cura delle madri che perdono la gravidanza, distintasi per il suo lavoro.

Durante la premiazione, Jabr, originaria della Palestina, ha tenuto un discorso nel quale ha parlato della sofferenza delle donne palestinesi: “Mi addolora vedere le donne del mio Paese affrontare perdine inimmaginabili durante questo genocidio. […] Anche se non posso tenere le loro mani e confortarle mentre piangono i loro bambini, spero di continuare a renderle orgogliose rappresentandole qui al NYU”. Poco dopo il discorso, il 22 maggio, Jabr è stata licenziata dall’ospedale.

In un post su Instagram, Jabr ha raccontato che, non appena rientrata nell’unità presso la quale prestava servizio, è stata trascinata in una riunione con il Presidente ed il Vicepresidente dell’Infermieristica del NYU Langone per parlare di come avesse rovinato la cerimonia ed offeso alcune persone. Dopo questa riunione, pare sia stata fatta tornare sul posto di lavoro per finire il turno, dopo il quale è stata riconvocata negli uffici per la comunicazione del licenziamento.

Un portavoce del NYU Lagone ha fatto sapere, in risposta alle dichiarazioni di Jabr, che la stessa era stata già raggiunta da un avvertimento nei mesi scorsi, a seguito di un “incidente”, e le era stato chiesto di non tornare sull’argomento. Il portavoce non ha specificato di quale incidente si trattasse.

Jabr era una dipendente del NYU Langone dal 2015 e, negli ultimi mesi, era stata più volte interrogata dalla direzione dell’ospedale sui suoi post sui social riguardanti la guerra a Gaza ed Israele. Tuttavia, Jabr non è stata la prima a dipendente del NYU Langone a subire un trattamento simile. L’ospedale è attualmente coinvolto in una causa legale con un ricercatore oncologico, ex direttore di un centro oncologico, licenziato dopo aver pubblicato una serie di vignette politiche anti-Hamas. Un altro medico in formazione è stato “rimosso dal servizio” dopo aver difeso sui social l’attacco di Hamas del 7 ottobre, per poi essere successivamente reintegrato.

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