Già dalla scorsa estate, le polemiche alimentate contro un tentativo di regolamentare le emissioni provenienti dai ristoranti e dai panifici dotati di forni a legna e a carbone avevano iniziato a diffondersi a macchia d’olio, alimentate dalla parte repubblicana della politica locale e trovando eco in alcuni tabloid. Adesso sono tornate, ma cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Le normative al centro della tempesta riguardano principalmente una legge già varata dal consiglio comunale di New York nel 2015, sotto il mandato del sindaco Bill De Blasio. Questa legge impone restrizioni precise ai ristoranti che installano nuovi forni, e già dai locali aperti dal 2016 in poi, i filtri e il controllo delle emissioni sono diventati prassi comune. L’attuazione completa della legge, inizialmente prevista per il 2020 ma ritardata a causa della pandemia, è stata ripresa dall’amministrazione guidata dal sindaco Eric Adams a partire dal 2022. Nel giugno 2023, il Dipartimento di Protezione Ambientale della città ha definito i regolamenti che richiedono ai ristoranti con forni a carbone o a legna installati prima del 2016 di dotarsi di un sistema di filtraggio delle emissioni.
Va detto che questa operazione comporta costi significativi: secondo alcuni pizzaioli, il costo si aggira intorno ai 20.000 dollari. È evidente che le pizzerie più datate sono le più colpite, e le piccole attività trovano difficile affrontare tali spese, pertanto è comprensibile che possano venir chieste all’amministrazione cittadina agevolazioni per l’acquisto dei sistemi di filtraggio. Nonostante le difficoltà economiche, molti ristoratori si sono già adeguati, alcuni per la necessità di garantire la continuità delle loro attività, altri per riconoscere l’importanza della normativa per la salute pubblica. Secondo le stime, ci sono ancora circa 50 locali che devono adeguarsi alle normative anti-inquinamento.
Quando la polemica è scoppiata lo scorso luglio, il New York Times ha fatto chiarezza confrontando i limiti di emissione richiesti dalla nuova legge con le norme esistenti in Italia per le pizzerie tradizionali, senza trovare grandi differenze. Questa nuova normativa è semplicemente un adeguamento mirato a ridurre le emissioni inquinanti dei forni a legna, dannose soprattutto per la salute di coloro che vivono nelle vicinanze dei locali non conformi. La disputa, riaccesa di recente dal New York Post, si intensifica man mano che la data di entrata in vigore della legge si avvicina. A partire dal 27 aprile, infatti, ai ristoranti e ai panifici dotati di forni a legna o a carbone non conformi sarà richiesto di ridurre le proprie emissioni di fumi del 75%.