Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha mosso azioni legali contro Apple, accusando il gigante della tecnologia di sfruttare la sua posizione dominante nel mercato degli smartphone a proprio vantaggio.
Nella causa annunciata giovedì, l’ente antitrust statunitense ha affermato che Apple utilizza il suo potere nel mercato per ottenere profitti maggiori a spese dei consumatori, degli sviluppatori, dei creatori di contenuti, degli artisti, degli editori, delle piccole imprese e dei commercianti.
Il procuratore generale Merrick Garland ha dichiarato in un comunicato: “I consumatori non dovrebbero subire un aumento dei prezzi a causa delle pratiche anticoncorrenziali delle aziende”. Ha aggiunto che se non viene contrastato, Apple continuerà ad accrescere il suo monopolio nel settore degli smartphone.
Le pratiche contestate ad Apple includono il blocco delle “super” app, capaci di fornire una vasta gamma di servizi, compresi quelli di pagamento e di messaggistica istantanea. Inoltre, sono state sollevate critiche riguardo alle restrizioni sui servizi di streaming cloud mobile, sulle app di messaggistica multipiattaforma, sui portafogli digitali di terze parti e persino sul funzionamento degli smartwatch di terze parti sulle piattaforme di Apple.
Questa non è la prima volta che il Dipartimento di Giustizia porta Apple in tribunale per presunte violazioni delle leggi antitrust. È la terza volta negli ultimi 14 anni.
Apple si unisce così a una lista di altre grandi aziende tecnologiche che sono state citate in giudizio dalle autorità di regolamentazione statunitensi sotto le amministrazioni sia di Trump che di Biden, tra cui Alphabet (società madre di Google), Meta e Amazon.