Nell’ambito della politica economica dell’amministrazione Biden, il Presidente ha annunciato nuove tariffe su una vasta gamma di prodotti cinesi, in particolare sui veicoli elettrici, con aumenti che potrebbero toccare anche il 100%. Questa mossa segue le crescenti preoccupazioni riguardo quella che l’America definisce concorrenza sleale della Cina nel settore delle energie pulite e delle tecnologie emergenti.
Il Presidente Biden, nel tentativo di promuovere la produzione interna di energia pulita, si trova a fronteggiare la competizione aggressiva della Cina, che ha riversato sui mercati globali una vasta gamma di prodotti a basso prezzo tra cui pannelli solari, batterie e veicoli elettrici. Questo ha portato a una revisione dei dazi imposti dall’ex Presidente Trump nel 2018, che aveva già colpito le importazioni cinesi per un valore di oltre 300 miliardi di dollari.
Le nuove tariffe non dovrebbero riguardare solo i veicoli elettrici, attualmente soggetti a una rincaro del 25%, ma potrebbero essere estese ad altri settori. L’obiettivo è comunque quello di rendere proibitivo l’acquisto di mezzi elettrici cinesi e di proteggere così l’industria automobilistica statunitense. Tale decisione potrebbe portare ad un’escalation della guerra commerciale già in atto con la Cina.
A rincarare la dose ci sono anche le preoccupazioni sollevate dallo stesso Biden, rivolte verso la sicurezza nazionale e legate ai sistemi operativi dei veicoli elettrici cinesi, i quali potrebbero trasmettere informazioni sensibili a Pechino. In risposta alle tariffe statunitensi, la Cina ha espresso preoccupazione e ha promesso di difendere i propri interessi economici.