La Corte Suprema del Colorado ha emesso una storica sentenza escludendo Donald Trump dalle primarie repubblicane dello Stato a causa del suo coinvolgimento nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Questa decisione segna un precedente negli Stati Uniti, poiché è la prima volta che un candidato presidenziale viene dichiarato ineleggibile in base alla sezione 3 del 14° emendamento, che vieta ai funzionari coinvolti in “insurrezioni o rivolte” contro il governo statunitense di ricoprire cariche pubbliche.
La sentenza, inizialmente sospesa fino a gennaio in attesa di appello, si applica specificamente alle primarie repubblicane dello Stato, programmate per il 5 marzo. Sebbene il Colorado sia considerato uno Stato solidamente democratico, l’esito della causa potrebbe influenzare lo status dell’ex presidente nelle elezioni presidenziali del 2024, previste per il 5 novembre.
I giudici hanno sottolineato la serietà della decisione, affermando: “Non giungiamo a queste conclusioni con leggerezza. Siamo consapevoli dell’ampiezza e del peso delle questioni che ci vengono sottoposte. Siamo anche consapevoli del nostro solenne dovere di applicare la legge, senza timori o favori, e senza essere influenzati dalla reazione dell’opinione pubblica alle decisioni che la legge ci impone di prendere”.
L’entourage di Trump ha reagito definendo la decisione “sbagliata e antidemocratica”, annunciando un ricorso. È probabile che la questione finisca davanti alla Corte Suprema federale.
Il caso è stato portato avanti da un gruppo di elettori con il supporto dell’associazione Citizens for Responsibility and Ethics di Washington. Altri tentativi simili basati sul 14° emendamento sono stati fatti in Minnesota, Michigan e New Hampshire, ma finora sono falliti. Nel New Hampshire, la causa è stata respinta, mentre un giudice del Michigan ha stabilito che è una questione “politica e non giustiziabile” da decidere dal Congresso, non dallo Stato. Nel Minnesota, il tribunale ha respinto il tentativo prima delle elezioni primarie, ma ha lasciato aperta la possibilità per i firmatari di presentare un’altra sfida alle elezioni generali.