Nel cuore industriale degli Stati Uniti, dove l’identità italiana si intreccia con il passato dell’automotive e il futuro dell’innovazione, la Console d’Italia a Detroit, Allegra Baistrocchi, ha costruito in quattro anni una rete diplomatica fatta di relazioni umane, cultura e reputazione. Intervenuta nel podcast Ritratti de ilNewyorkese condotto da Claudio Brachino, Baistrocchi ha raccontato l’esperienza del suo mandato in un distretto consolare che copre cinque Stati americani: Michigan, Ohio, Indiana, Kentucky e Tennessee.
«Gli iscritti AIRE sono circa 23000, ma la comunità degli italo-discendenti arriva a due milioni e mezzo. La maggior parte si concentra tra Michigan e Ohio, ma anche gli altri Stati sono in crescita».
Proprio per questo, uno degli ultimi atti del suo Consolato è stato l’apertura di una sede onoraria in Tennessee, per facilitare l’accesso ai servizi a una comunità sempre più attiva ma distante dalla sede centrale di Detroit.
Baistrocchi sottolinea come la parte più stimolante del suo lavoro non sia quella burocratica, pur fondamentale, ma la promozione culturale ed economica dell’Italia: «Abbiamo aumentato del 70% l’emissione di passaporti, eliminato l’arretrato in cittadinanza e raggiunto numeri importanti anche sui visti».
Detroit, nota per la sua vocazione industriale, ha sorpreso la Console per l’entusiasmo con cui ha accolto iniziative culturali innovative italiane: «In quasi quattro anni – sono arrivata a settembre 2021 – abbiamo organizzato oltre 160 eventi, sempre rivolti a pubblici diversi. Sono molto convinta della necessità di democratizzare l’accesso agli eventi: non devono essere rivolti solo agli ‘italici’ – termine che preferisco di gran lunga a ‘italo-discendenti’ – ma anche ai Friends of Italy, a tutti coloro che amano l’Italia, pur non avendo legami diretti con il nostro Paese. L’obiettivo è sempre lo stesso: raccontare l’Italia di oggi».
Un’Italia profondamente diversa dagli stereotipi radicati per troppo tempo negli USA: «Tutti adorano il nostro cibo, il vino, l’arte, l’architettura, ma pochi conoscono davvero l’Italia contemporanea. Quando parlo di aerospazio, ad esempio, molti mi guardano come se fossi marziana. Eppure siamo il terzo Paese al mondo ad aver lanciato un satellite nello spazio. Questo non è noto. Per questo cerchiamo di fare eventi divertenti ma anche informativi, per offrire contenuti che valga la pena conoscere e condividere».
Anche sul piano economico, la missione diplomatica ha portato risultati tangibili. «Il nostro interscambio commerciale con il Michigan vale 3,5 miliardi di dollari, in costante crescita. L’80% riguarda ancora l’automotive, ma stiamo lavorando per diversificare, incrementando la presenza italiana soprattutto nei settori della sostenibilità e dell’energia. Da quando sono arrivata, l’interscambio è aumentato del 19% rispetto al 2019».
Particolarmente significativa la rinnovata presenza italiana in Stellantis, con Antonio Filosa alla guida: «È un ritorno importante che avrà ricadute anche sull’industria italiana, con sei miliardi di investimenti annunciati per il procurement nel nostro Paese».
Baistrocchi si prepara ora a lasciare il suo incarico, ma il bilancio è più che positivo. «Torno a Roma dopo otto anni all’estero. Ho vissuto in 15 Paesi nella mia vita, ma l’Italia resta il luogo dove si vive meglio. E lo dico da persona abituata a confrontarsi con realtà diverse. In Italia, però, manca spesso la percezione di quanto il nostro Paese sia speciale. All’estero c’è una percezione dell’Italia molto più positiva che tra gli italiani stessi».
A confermare quanto di buono fatto in questi quattro anni ci sono anche i tanti premi e riconoscimenti ricevuti: tra questi la Console ama ricordare lo Spirit of Detroit, assegnatole dalla città, e il Reputation Research Award per aver migliorato la percezione dell’Italia nel Michigan del 21,7%.
Tra i tanti progetti seguiti, Baistrocchi ricorda con entusiasmo la seconda edizione di The Perfect Pitch per le startup italiane e la futura collaborazione con il Sustainable Urban Development Summit. Senza dimenticare gli eventi culturali, come i Tableaux Vivants di Caravaggio e l’Italian Bowl, la finale del campionato italiano di football americano che si è disputata, per la prima volta, negli USA: «Anche lo sport è diplomazia. E la nostra diplomazia deve sempre parlare molte lingue: cultura, impresa, tecnologia, arte. Solo così possiamo raccontare davvero chi siamo».
L’articolo Detroit, porta d’America per l’Italia: la visione di Allegra Baistrocchi proviene da IlNewyorkese.