In occasione della Winter Edition del Fancy Food Show 2025 a Las Vegas, abbiamo avuto l’opportunità di immergerci nel mondo dell’industria alimentare italiana. Nel cuore del padiglione Italia, presentato come Country Partner dell’evento, abbiamo incontrato i protagonisti di questa fiera, i rappresentanti di brand tanto storici quanto innovativi, pronti a condividere la passione per i prodotti di alta qualità e l’impegno verso la tradizione culinaria italiana. Tra gli ospiti intervistati, abbiamo avuto il piacere di parlare con Mirella Galloni, rappresentante della storica azienda Fratelli Galloni, premiata per il miglior prosciutto d’Italia. Mirella Galloni ci ha offerto uno sguardo privilegiato sulla lunga storia della sua azienda e sull’importanza di mantenere viva l’autenticità dei processi produttivi, integrando al contempo le nuove tecnologie.
Puoi raccontarci brevemente la storia della tua azienda?
La nostra azienda è probabilmente la più antica nella zona di Langhirano, nella provincia di Parma, dove è nata la tradizione del prosciutto di Parma. La nostra storia inizia agli inizi del Novecento con mio nonno, che sviluppò una grande passione per il prosciutto e l’allevamento dei maiali. Nel 1938, mio padre, ancora bambino, iniziò a lavorare nell’azienda, e alla fine degli anni ’50 fondò insieme ai fratelli l’azienda Fratelli Galloni, distinguendosi per la passione per il prosciutto.
Qual è il segreto per mantenere viva un’eredità familiare in un mercato dominato dalle multinazionali?
Il segreto è mantenere viva la tradizione senza ignorare la modernità. Abbiamo contenuti tecnologici avanzati per la sicurezza e la tracciabilità, ma ciò che qualifica il nostro prosciutto sono i metodi tradizionali. Ad esempio, utilizziamo ancora il sale a mano, seguendo le caratteristiche di ogni singola coscia. La stagionatura avviene in aria naturale e non in aria condizionata. Inoltre, la ricerca sulla materia prima è fondamentale, poiché senza un’ottima materia prima non possiamo raggiungere certi livelli di qualità.
Come state espandendo la vostra presenza nei mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti?
La sfida è evitare che il prosciutto diventi una commodity. Dobbiamo mantenere una qualità costante e alta. Abbiamo una società americana di importazione e lavoriamo con diversi distributori, non solo grandi ma anche piccoli, che condividono la nostra passione e voglia di crescere.
Come sta andando questa edizione del Fancy Food Show?
È una fiera piccola, ma offre grandi opportunità. Anche se logisticamente Las Vegas non è il luogo più comodo, abbiamo avuto modo di approfondire conversazioni significative e ci sono state ottime possibilità di networking.
Qual è il vostro approccio all’integrazione delle nuove tecnologie senza compromettere l’autenticità?
Stiamo integrando molte nuove tecnologie, come la tracciabilità. Possiamo risalire alla genetica degli animali da cui proviene ogni prosciutto, controllando ogni aspetto, dall’alimentazione all’età del maiale. Abbiamo elaborato macchine speciali per questo, mantenendo sempre l’attenzione sull’autenticità.
Grazie per il tuo tempo. Ci vedremo al Fancy Food estivo a New York?
Certo! Grazie a te per essere qui e non vedo l’ora di rivederti al Fancy Food estivo a New York, dove spero di svelarti qualche novità!
Un sentito ringraziamento all’Italian Trade Agency, alla Specialty Food Association e a Universal Marketing per averci ospitato in questo prestigioso evento.
L’articolo Fancy Food Show 2025: la storia della Fratelli Galloni raccontata da Mirella Galloni proviene da IlNewyorkese.