Lunedì sono iniziati i lavori di demolizione dell’Ala Est della Casa Bianca, dove verrà costruita una nuova sala da ballo voluta dal presidente Donald Trump. L’intervento, uno dei più estesi degli ultimi decenni sul complesso presidenziale, modificherà in modo significativo la struttura dell’edificio, che vedrà quasi raddoppiare la propria superficie complessiva.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente, la nuova sala sarà grande circa 8.300 metri quadrati, avrà una capienza massima di 650 sedute (secondo Trump 999 persone [sic!]) e un costo stimato di oltre 250 milioni di dollari. Trump ha sostenuto che l’intervento non interferirà con le attività dell’edificio principale, anche se l’abbattimento parziale dell’Ala Est e l’ampiezza del progetto lasciano più di qualche dubbio.
Negli ultimi anni, Trump ha voluto ristrutturare diversi ambienti interni, tra cui lo Studio Ovale e la Sala del Gabinetto, e ha introdotto nuovi elementi anche negli spazi esterni come il Giardino delle Rose. I cambiamenti più evidenti riguardano soprattutto l’uso massiccio di inserti e decori ornamentali dorati, spesso ripresi dai giornali in diversi paragoni rispetto alle presidenze passate. Parallelamente, Trump ha promosso lavori di rinnovamento in altri edifici simbolici di Washington, come il Kennedy Center, e manifestato l’intenzione di costruire un arco monumentale ispirato all’Arc de Triomphe sull’altra sponda del Potomac – ribattezzato poi dalla stampa “Arc de Trump”.
In foto: il camino dello Studio Ovale nel 2021
In foto: il camino dello Studio Ovale nel 2025
La decisione di realizzare la sala da ballo ha suscitato discussioni per le modalità di finanziamento del progetto. La totalità dei fondi, secondo l’amministrazione, arriverà da contributi privati, raccolti durante una cena organizzata dal presidente con diversi dirigenti d’azienda fra cui Apple, Amazon, Lockheed Martin e Coinbase. Secondo alcuni esperti di etica pubblica, ciò potrebbe rappresentare un ulteriore canale di accesso privilegiato per imprenditori e finanziatori in grado di influenzare l’agenda politica della Casa Bianca.
Dal punto di vista funzionale, l’Ala Est è tradizionalmente associata agli uffici e alle attività della first lady e le operazioni di demolizione hanno quindi comportato il trasferimento temporaneo di parte dello staff di Melania Trump in altre aree del complesso.
La costruzione di spazi monumentali o di rappresentanza è una novità nella storia della Casa Bianca. Per risalire ad un lavoro di rinnovamento così esteso bisogna tornare indietro alla presidenza di Harry Truman, quando tra il 1948 e il 1952 venne completamente ricostruita la struttura interna dell’ala ovest, edificio principale e sede degli uffici dei collaboratori del governo, per motivi di sicurezza. Da allora, i lavori di ristrutturazione si erano limitati a interventi di manutenzione e restauro.
Donald Trump ha più volte rivendicato la propria esperienza di costruttore come parte del suo approccio alla politica. Negli anni Ottanta fu protagonista di importanti demolizioni a New York, tra cui quella del palazzo Bonwit Teller sulla Fifth Avenue, poi sostituito dalla Trump Tower. L’attuale progetto alla Casa Bianca rappresenta una prosecuzione di quella visione, estesa per la prima volta al simbolo più noto del potere presidenziale statunitense.
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