Le voci erano iniziate a circolare già in estate, ma solo con l’arrivo dell’autunno la notizia ha trovato conferma: il seguito de Il diavolo veste Prada verrà girato anche a Milano. La città si prepara ad accogliere troupe e attori in pieno centro, in uno dei periodi più intensi per il mondo della moda. Le riprese si svolgeranno a ridosso della settimana delle sfilate, evento che dal 23 al 29 settembre richiama stilisti, buyer e giornalisti da tutto il mondo, e che per la prima volta si terrà senza la presenza di Giorgio Armani, figura centrale per decenni nel calendario milanese.
Il film, uscito nel 2006 e diventato negli anni un classico pop, aveva scelto Parigi come cornice per la parte più glamour della storia. Il sequel, invece, porterà sullo schermo le vie del quadrilatero e i luoghi simbolo della città. Secondo le informazioni trapelate, la produzione arriverà dall’8 al 16 ottobre con Meryl Streep, Anne Hathaway ed Emily Blunt, e i primi ciak dovrebbero svolgersi al RG Showroom. In programma anche una grande scena di massa a Brera, con circa 900 comparse, che ha già dato il via a una campagna di casting estesa: in totale, si cercano circa duemila persone.
Le selezioni hanno regole precise. Possono candidarsi uomini e donne sopra i trent’anni, meglio se già inseriti nei settori moda, design, comunicazione o eventi. L’idea è quella di dare realismo a una Milano che, sullo schermo, deve riflettere la sua immagine più riconoscibile: eleganza, sobrietà e stile. Per chi non rientra perfettamente in questi canoni, sarà il reparto costumi a occuparsi dell’estetica. La scelta conferma quanto il cinema si affidi a una rappresentazione immediata, quasi stereotipata, della capitale italiana della moda, in continuità con un immaginario consolidato dagli anni Ottanta.
Resta invece avvolta nel riserbo la trama. Le indiscrezioni più accreditate, anticipate da Variety, parlano di un intreccio legato alla crisi dell’editoria cartacea e alla crescente influenza degli investimenti pubblicitari, temi che inevitabilmente riportano a riflettere sul destino delle grandi riviste di moda e sul loro ruolo nell’ecosistema contemporaneo. Il film arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, data che la produzione ha già fissato. Fino ad allora, il dibattito rimane affidato a supposizioni e scatti rubati sul set.
La decisione di girare a Milano non ha solo un valore scenografico. Negli ultimi decenni la città si è affermata come polo internazionale della moda, capace di competere con Parigi, Londra e New York. Portare qui una produzione di Hollywood significa inserirsi in un contesto che vive di passerelle, showroom e creatività, ma anche raccontare come la città sia cambiata: da capitale industriale del dopoguerra a vetrina globale del lusso. Un racconto che, sul grande schermo, rischia di amplificare la percezione di una Milano tutta proiettata verso lo stile, e che per due settimane si trasformerà in un set a cielo aperto.
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